Il Comune di Milano stanzierà e investirà circa 4 milioni di euro, per il triennio 2024/26, su progetti inerenti la salute mentale. I fondi ci arrivano grazie all’impegno dell’amministrazione, che ha scelto di partecipare, con proposte legate al tema dell’accompagnamento sociale, del disagio psichico e della prevenzione, a un bando del programma PN METRO PLUS, vincendolo. I progetti serviranno per aggiornare i tanti interventi fatti negli ultimi anni sulla cultura della salute (intesa nel suo complesso, sia fisica che mentale), sul contrasto allo stigma, sugli interventi per garantire la qualità della vita e il mantenimento dell’autonomia, nel limite delle sue competenze.

Aggiornare l’offerta significa prima di tutto renderla aderente ai nuovi bisogni del territorio e dei potenziali destinatari. Per raggiungere questo obiettivo il Comune ha deciso di non lavorare in autonomia ma di avviare un gioco di squadra per andare nella direzione della complementarietà tra componente sociale e sanitaria, una dimensione ormai indispensabile per dare risposte all’altezza delle sfide che ci attendono. In questo senso, il Comune ha deciso di creare un gruppo tecnico che ha scritto le regole dell’avviso pubblico per la definizione dei progetti e l’erogazione dei relativi finanziamenti anche ad altre istituzioni pubbliche: al tavolo, insieme agli uffici competenti del comune, hanno partecipato anche rappresentanti del mondo del Servizio sanitario regionale provenienti da ATS Milano e le 4 ASST cittadine, rappresentanti della magistratura e del tribunale di sorveglianza che si occupano di valutare i percorsi e l’eventuale accesso alle pene alternative per i detenuti (la questione della salute mentale nelle carceri è un tema spesso sottovalutato, ma molto presente nel panorama italiano e milanese).

Aggiornare l’offerta significa anche fare una programmazione migliore delle risorse. Dal 2024, infatti, riusciremo, per la prima volta, a passare da uno stanziamento annuale dei singoli progetti a uno triennale. Questo ci permetterà di costruire percorsi più complessi ed efficaci che non dovranno esaurirsi nel corso di un anno, né andare avanti con la spada di Damocle del rinnovo annuale, ma potranno avere un più ampio respiro.

I fondi europei finanzieranno progetti che potranno seguire più filoni, a partire dal sostegno all’abitare per garantire alle persone con disagio psichico, soprattutto quelle senza una rete familiare e a rischio di marginalizzazione, il supporto necessario per continuare a vivere al domicilio il più a lungo possibile. A questo si aggiunge l’attivazione di percorsi di vita in contesti comunitari e con valenza terapeutica per persone individuate dai servizi sociali territoriali. Potranno essere implementati progetti per contrastare lo stigma che ancora affligge le persone che si trovano in una condizione di vulnerabilità psicologica, con l’obiettivo di favorire la loro partecipazione alla vita della comunità. Infine, 440mila euro sono stati assegnati a un progetto di inclusione dei senza dimora, italiani o stranieri, affetti da disagio psichico che molto spesso sono diffidenti e non sono abituati a chiedere aiuto rivolgendosi ai servizi specialistici.

 

Qui i link ai due avvisi pubblici aperti:

https://servizi.comune.milano.it/dettaglio-contenuto/-/asset_publisher/pqxq/content/avviso-pubblico-per-la-manifestazione-di-interesse-da-parte-di-soggetti-del-terzo-settore-disponibili-alla-co-progettazione-di-azioni-integrate-nell-area-della-salute-mentale-finalizzate-allattuazione-dell-operazione-vivere-in-salute-mentale-interventi-pe

 

https://servizi.comune.milano.it/web/guest/dettaglio-contenuto/-/asset_publisher/pqxq/content/avviso-pubblico-per-la-manifestazione-di-interesse-da-parte-di-soggetti-del-terzo-settore-disponibili-alla-co-progettazione-di-azioni-integrate-nell-area-della-salute-mentale-finalizzate-all-attuazione-dell-operazione-in-itinere-nel-biennio-2024-2025

 

“Dopo la pandemia abbiamo assistito a un acuirsi delle situazioni di disagio mentale, soprattutto nei grandi centri urbani dove la forbice delle disuguaglianze si è allargata sempre di più, creando delle forti disparità nell’accesso alle possibilità di cura. Per questo le città, pur non avendo una diretta competenza in materia sanitaria, possono e devono essere coinvolte nella costruzione delle soluzioni. Milano vuole essere protagonista di questo percorso e lo fa proponendo un’alleanza con le altre istituzioni – a partire da Ats e ASST – e il Terzo settore per immaginare interventi e progetti che siano il più possibile aderenti alla realtà e ai bisogni dei cittadini. Il metodo è quello del confronto, perché non vogliamo essere semplicemente erogatori di risorse, ma costruire insieme progetti di senso che siano diffusi nei Municipi, nell’ottica dell’omogeneità territoriale, e della trasparenza. Ovviamente a tutto questo auspichiamo si aggiunga una risposta del sistema sanitario più forte ed efficiente in termini di presenza territoriale e numero di professionisti e di risorse dedicate. Ai fondi europei assegnati si aggiungeranno quelli comunali. Il bilancio 2024 è ancora in costruzione, ma abbiamo proposto, nei limiti della disponibilità, di allocare dei fondi per percorsi di residenzialità, accompagnamento all’autonomia, contributi alle famiglie”.

Lamberto Bertolé

Condividi questo articolo

Potrebbe interessarti: